In un anno meno incidenti, morti e feriti
A un anno dall’introduzione del reato di omicidio stradale (24 marzo 2016), sono disponibili i primi dati : calano gli incidenti, i feriti, i morti fino al 6,7% in meno dell’anno prima. C’è un dato però meno positivo degli altri e cioè l’aumento del numero delle fughe, delle omissioni di soccorso, dopo l’incidente grave. Di fronte a pene molto elevate, c’è chi tenta il tutto per tutto, anche se rischia di peggiorare ulteriormente la sua posizione.
Giordano Biserni, presidente dell’Asaps, l’Associazione degli amici della polizia stradale, in un’intervista rilasciata al SecoloXIX, commenta così i dati dei morti sulla strada ad un anno dall’introduzione del reato di omicidio stradale: “Appena la legge è stata varata, è subito partito l’attacco, io la chiamo la macumba, per cercare di mitigarla, di renderla inoffensiva. Non è perfetta: però funziona”. La macumba, come la chiama lui, e come si legge nell’intervista, fino ad ora è stata rappresentata solo da qualche mortaretto: proposte di revisione che non hanno sortito alcun effetto.
Le pene sono esageratamente alte rispetto ad altri reati colposi
I detrattori sperano nell’arma dell’incostituzionalità: le pene sono esageratamente alte rispetto agli altri reati colposi. Ma, finora, un pronunciamento della Corte non l’ha chiesto nessuno. Restano gli effetti, a un anno di distanza dalla sua introduzione. Un passo indietro. Dopo cinque passaggi in parlamento e una doppia fiducia la legge è divenuta tale il 24 marzo 2016 e già dal giorno successivo ha iniziato a dispiegare i suoi effetti.
Cosa raccontano i dati? Illustrano gli effetti positivi. Primo esempio: nel 2016 le vittime di incidenti sulla strada sono state il 5 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Un numero incoraggiante, se si considera che 2014 e 2015 erano stati anni orribili, segnati da un aumento dei decessi in un’escalation che ha dato poi vigore alla necessità di una svolta. C’è però un dato ancora più importante: se del 2016 si analizzano solo gli ultimi 9 mesi, quelli in cui la legge è diventata operativa, le statistiche sono ancora più incoraggianti. Calano gli incidenti, i feriti, i morti fino al 6,7% in meno dell’anno prima.
Ma c’è un altro dato meno positivo: è il numero delle fughe, delle omissioni di soccorso, dopo l’incidente grave. Di fronte a pene molto elevate, c’è chi tenta il tutto per tutto, anche se rischia di peggiorare ulteriormente la sua posizione: la legge prevede l’innalzamento della pena da un terzo a due terzi in più per chi scappa.
In Germania due giovani dovranno scontare l’ergastolo.
E’ interessante guardare anche cosa succede in altri Paesi dell’UE, ad esempio in Germania : per il Tribunale che li ha giudicati, le auto di due giovani, rei di aver provocato un incidente in cui ha perso la vita un uomo di 69 anni, sono state utilizzate come vere e proprie armi. Con questa motivazione, in Germania, sono stati condannati all’ergastolo due giovani di 25 e di 28 anni, che lo scorso anno erano sfrecciati in una gara di velocità sulla trafficata via Kudamm a Berlino. Secondo il giudice Ralph Ehestädt, come riportato da Il Fatto Quotidiano, in quella corsa, seppur senza averne l’intenzione, era prevedibile l’eventualità che qualcuno potesse rimanere ucciso.
In Germania l’ergastolo significa un minimo di 15 anni
L’ergastolo in Germania significa un minimo di 15 anni di reclusione in carcere. “Questa non era una gara su una strada di campagna”, ha spiegato Ehestädt. “Era una gara su una via principale di Berlino, dove le persone girano anche la sera tardi. In strada c’erano persone e altre auto”. Il pm Christian Fröhlich ha detto che spera “che il verdetto faccia da deterrente” e che serva per “far riflettere almeno alcune delle persone che guidano troppo veloce”.
Fonte:IlTergicristallo.it
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